Il mondo dei future mi sembra più adeguato. Le opzioni sono e rimarranno sempre un mondo affascinante e dal quale non mi staccherò mai del tutto, ma non saranno mai il mio centro.
I future sono uno strumento sicuramente non semplice ma molto più malleabile delle opzioni.
Per questo tipo di trading ho scaricato e usato per anni “Beetrader”, altro software di Playoption. Facevo trading discrezionale soprattutto su SP500, Nasdaq, Dax, Stoxx. Mi ricordo come fosse ieri l’analisi “matta e disperatissima” sui grafici.
Il mio approccio preferito era composto da due anime: il primo lavoro era sui timeframe. Lavoravo su timeframe bassi, 5, 10, 15 minuti, ma chiedevo conferma su timeframe maggiori, 60 minuti, daily.
L’altra anima prevedeva l’uso massiccio di indicatori: i miei preferiti erano le bande di bollinger, il trix, il super trend e il parabolic sar.
Una volta che timeframe e indicatori (combinati sempre in modo diverso) mi davano un senso di sicurezza, entravo a mercato.
Il “dopo” era totalmente improvvisato. Tutti i miei sforzi erano dedicati all’ingresso: la gestione della posizione, stop loss, take profit erano concetti abbastanza ignorati.